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Under 15 maschile: Si cede 42 - 82 a Soul basket
SOUL BASKET - SAN PIO X 82 - 42 (11-12, 40-20, 68-32)
SOUL BASKET: Fontana 10, Gibbi 3, Ruffini 2, Villa 13, Resmja 4, Ghiringhelli, Longini 12, De Stefano 15, Cordano 14, Greco 6; All. D. Savini, a.All. Paolo Bianchini.
Falli: 18.
SAN PIO X: Rigamonti 5, Dong 7, Migliavacca 10, De Vecchi 4, Pettani 8, Nosella (00), Grosso 4, Paladini 2, Cascone (00)2.; All. Giuseppe Gargantini.
Falli: 11.
Si parte bene, anzi benissimo, con un primo tempo chiuso in vantaggio di un punto (11-12) ed un Soul Basket piuttosto spiazzato dal risultato e dalla buona prestazione degli avversari.
Ma alla ripresa la situazione si ribalta: il Soul Basket si risveglia e tira fuori il suo migliore repertorio di azioni vincenti, mettendo al muro i ragazzi del San Pio.
Si chiude il secondo quarto di gioco con un disastroso parziale pesantemente a favore dei nostri avversari di 29 a 8, e soprattutto ci si rende subito conto che i nostri non sono all’altezza della partita.
Perché tutto sommato il Soul Basket è meno forte di quanto ci si aspettava: sicuramente sempre una buona squadra, aggressiva (anche troppo visto le marcature sugli avversari fatte a suon di spintoni e tiramento di maglia) e soprattutto efficace in attacco, con una buona percentuale di tiro, ma una squadra contro la quale si poteva cercare di giocare meglio e dimostrare di essere capaci di contrastarli, vista anche la storica rivalità fra le due società.
Purtroppo, a parte il primo tempo, i nostri ragazzi spesso si fanno prendere dalla paura di giocare, sono lenti e macchinosi e soprattutto imprecisi al tiro.
Non si cercano (c’è sempre qualcuno che taglia l’area e si sbraccia per essere servito, senza che il compagno lo serva perché troppo occupato a cercare l’azione personale), si capiscono poco e spesso si intralciano a vicenda in area.
E poi, cosa a dir poco preoccupante, si mettono a discutere fra di loro in campo dandosi a vicenda la colpa per la palla persa o l’azione sbagliata, perdendo completamente la concentrazione.
Poi spesso la discussione continua in panchina, dove c’è sempre qualcuno che pensa di essere più bravo dell’altro e di poter insegnare al compagno come giocare (e questo purtroppo posso testimoniarlo direttamente perché come accompagnatrice ero al tavolo ad un metro dalla nostra panchina).
Direi che queste cose sono da evitarsi se si vuole costruire un buon spirito di squadra. Ed è proprio ciò che questo gruppo deve migliorare, che è poi quello che emerge dalle sgridate del coach Gargantini, che cerca in tutti i modi ma con scarso successo di dare una sferzata alla squadra, purtroppo spesso quantitativamente ridotta per poter mantenere le premesse che sembra voler esprimere.
Comunque nel complesso è andata meglio di quanto ci si aspettasse.
02/02/2014
Paola Valerio