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Bruciante sconfitta interna contro Asola per la prima squadra

San Pio X - Pall. Asola  85 - 78     (17-23, 39-39, 62-50)

San Pio X: Stigliano 15, Sebastio 13, Garavaglia 17, Casetta (88) 5, Bernucci 17, Giorgini, Melchiori 3, Piccolo (88), Trombin 7, Palomba 1; all. Ingala, a.all. Scala.
Falli: 26+1T (5 Garavaglia); TL: 23/34 (68%).

Pall. Asola: Simoni (90), Mitu (90) 5, Lanfredi 17, Romanelli 27, Ruscelli Mirko 9, Agarossi 11, Ruscelli Michael 8, Cozzani, Fidanza, Coluccia 8; all. Zanin, a.all. Broglia.
Falli: 30+1T+1C (5 Agarossi, Michael Ruscelli); TL: 17/32 (53%).

Si sperava molto in una vittoria contro Asola. Lo si sperava per dare un, forse definitivo, ritocco alla classifica, lo si sperava perchè si voleva "vendicare" (nel senso sportivo perchè il rapporto con la società Mantovana è comunque eccellente) la sconfitta dell'andata e lo si sperava perchè nei due precedenti al Savonarola (nei play out di due anni fa) così era andata. E c'eravamo quasi riusciti! Purtroppo (per il San Pio) sono riemersi alcuni difetti del girone di andata che speravamo di aver messo nel dimenticatoio. Ma c'è tempo e modo di analizzare, capire e risolvere.

San Pio ancor più incompleto del solito con le defezioni di Lavizzari, Torti, Tieghi e Daprati contro un'Asola che si presenta al completo anche se con un Agarossi afflitto dal mal di schiena. La batteria dei "lunghi" Garavaglia / Trombin è premessa di una partita nella quale sotto le plance non dovrebbe esserci storia. I cecchini Lanfredi / Romanelli, da parte asolana, sono l'arma contro la quale i biancoverdi dovranno battersi per guadagnarsi la pagnotta di questo venerdì sera.

Primo quarto equilibrato nei primi minuti con copione rispettato e San Pio efficace a rimbalzo ma deficitario da fuori. Nella parte finale del quarto le mani calde degli asolani di fanno vedere e Coluccia, Romanelli e Michael Ruscelli mettono tre bombe in sequenza che danno agli ospiti un vantaggio di 6 punti.

Al rientro in campo coach Ingala prova una 3-2 che dà qualche risultato, se è vero come è vero che il San Pio rimette in piedi la partita. L'arbitraggio tende a punire anche il minimo contatto e la difesa ad uomo di Asola ne soffre, sopratutto in considerazione del fatto che i nostri giocatori sembrano (e per il momento lo sono, in effetti) molto precisi dalla lunetta. Bernucci (4/4 ai liberi, 1 bomba e due canestri) "fattura" 11 punti, Stigliano ne aggiunge altri 7 e si va al riposo con il risultato in perfetta parità ed un tecnico fischiato ai danni di Cozzani a tempo scaduto che ci darà, al rientro in campo, due liberi e la palla in mano.

Sebastio fa il suo dovere e Stigliano ... pure, per l'immediato +4 del San Pio. Risponde Romanelli con una bomba da casa sua, replica Garavaglia e ribadisce Michael Ruscelli (seconda bomba pure per lui) per il pareggio Asolano ... Ingala si mette 2-3 e la pressione sulle guardie in Blu sembra dare i suoi frutti dato che, da allora, il San Pio scava un bel vantaggio che, alla fine del 30' di gioco sarà di 12 punti (62-50).

La frazione finale della partita inizia ancora bene per il San Pio che, grazie ai punti da sotto di Gio' Garavaglia ed alle penetrazioni di Stigliano (che sta dirigendo il gioco) arriva ad un massimo vantaggio di 15 punti sul 69-54). Poi l'indicatore della benzina comincia a segnare "rosso" e gli errori San Pio si sommano alle prodezze Asolane ... lentamente, ma inesorabilmente, i ragazzi di coach Zanin cominciano a recuperare punti ed i nostri non trovano soluzioni degne di logica. Lanfredi (9 punti per lui) e Romanelli (11 punti il suo contributo) diventano gli assoluti dominatori e guidano Asola al pareggio al 38'. Il finale della partita è caratterizzato dall'imprecisione dalla lunetta del San Pio (3/10) e da un'accurata e saggia gestione dei Mantovani. Lo scarto finale dice +7 per Asola ma poco importa. Quello che conta veramente è che Asola vince in rimonta ed il San Pio rimane lì, a riflettere sui perchè ed i percome di una sconfitta che, ad appena 8 minuti dalla fine non sembrava nemmeno ipotizzabile.

Il San Pio ha giocato abbastanza bene ma quello che rimarrà nella mente di giocatori, tecnici ed aficionados saranno quegli ultimi 8 minuti. Cerchiamo allora di capire cosa può essere sucesso (al di là degli effettivi meriti della squadra ospite). Se ci si allena in otto (di cui solo 4 o 5 "titolari") con l'intensità di una lezione di educazione fisica all'ultima ora del sabato, si arriva alla partita con poca birra. E, lo ho già scritto più volte, se c'è poco ossigeno (specialmente nella situazione attuale in cui l'apporto della panchina è limitato) quel poco che c'è deve decidere se andare alle gambe o al cervello. Nella maggior parte dei casi l'ossigeno è andato alle gambe (era comunque pochino ...) ed il cervello ha fatto tutte scelte sbagliate. La ricetta è quindi quella di allenarsi bene, con impegno e molto! Niente di più ma neanche niente di meno!

Brava Asola! Brave le sue "stelle" Lanfredi e Romanelli ma bravi anche gli altri (i Ruscelli, Coluccia, l'acciaccato Agarossi) e bravo il giovanissimo coach Zanin che due anni fa era ancora in campo nei play out contro di noi.

Arbitraggio senza infamia e senza lode. Almeno hanno tenuto costante il metro e, laciatemelo dire, se si fanno un paio di errori a partita direi che si tengono medie assolutamente superiori a quelle dei giocatori in campo ... no?

27/02/2009

spa