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Vittoriosa chiusura a chiaroscuri dei nostri under 14 sui Niguardesi

Azzurri Niguardese - San Pio X  60 - 55     (10-16, 23-29, 37-38)

Azzurri Niguardese: Donghi 2, Mungiovì 2, Bianchi 19, Macario 25, D’alessandro 2, Iacomino 2, Scalas 3, Conati; n.e. Gaia; all. Mandrillo; t.l. 5/17, falli 19, 5 falli: Conati

San Pio X: Acuto 2, Benna 11, Balzaretti, Vignati 11, Corti 9, Lacca 16, Piccolo 4, Mantovani 4, Trentani 1, Pozzi, Chen 2; all. Ghisellini, Vice: Klau, Zecchini
Stas di squadra: tiri liberi 14/36 (Benna, Vignati 3/4), da due 23/79 (Benna 4/7); rimbalzi difensivi 28 (Mantovani, Vignati 8), Offensivi 24 (Piccolo 6), Turnover – 13 (18 palle recuperate – 31 perse, +1 Pozzi, Benna), falli 13, valutazione 38 (Benna 13).

Una chiusura di girone di basso livello per i nostri under 14 che in casa degli Azzurri Niguardese non offrono un bello spettacolo, strappando giusto il referto rosa, ma evidenziando regressioni caratteriali che purtroppo spiegano perché non abbiamo passato il turno; c’erano latri modi per finire bene un bel campionato; non è stato scelto il migliore ed il prosieguo della cronaca spiegherà perché.
Le due squadre si schierano con diverso approccio mentale alla gara: giustamente aggressivo i padroni di casa, presuntuoso il San Pio: i nostri cercano gigionerie, giocate ad effetto, finte da foca, mentre ben più concretamente gli Azzurri vanno sul concreto col duo Bianchi Macario che spinge i nostri avversari prima sul 4-0 e poi sull’8-4; dopo furente timeout di coach Ghisellini, replica un ottimo Benna che riaggancia il punteggio sull’9 pari; poi Corti sale in regia come sa ed orchestra un ulteriore parziale di 8-2 che fissa sul 16-10 San Pio il primo quarto. Ma la frazione successiva diviene la fiera degli errori bianco verdi che consente ai ragazzi di coach Mandrillo di riavvicinarsi a -1 (22-21 San Pio); ci pensa il neo entrato Mirko Trentani ad incasinare da par suo gli Azzurri (recuperi, percussioni e ritmo come solo lui sa fare) ed i notri, rifiatando, riallungano grazie ancora a Benna sul + 6 (29-23 San Pio al riposo).
Terzo quarto esemplare nella gloria e nella dannazione dei nostri under 14: si alternano giocate sublimi con assist deliziosi ad episodi più freudiani che cestistici (vedasi il fallo antisportivo commesso in fase tranquilla della gara) conditi da mancati 1c1 sul lato debole dell’attacco niguardese, difese asfissianti sulle bocche da fuoco avversarie e reiterati passaggi agli amici marcati senza vedere due compagni liberi sul lato opposto: la manovra non decolla, anzi s’incancrenisce, i padroni di casa,che invece vogliono semplicemente vincere, ci risucchiano , andando dapprima – 1 (38-37 a fine terzo quarto) e stampandoci in faccia il canestro del sorpasso ad inizio ultimo quarto; e qui assistiamo all’unica vera reazione d’orgoglio di nostri che si ricordano di avere 16 punti in più in classifica dei nostri avversari e in meno di 3 minuti fanno parziale di 12-0 issandosi a + 1 (50-39 San Pio), grazie al nostro odierno miglior uomo, Davide Lacca, ben coadiuvato da Corti (notevole una sua penetrazione con canestro e fallo trasformato in 3 punti) e Vignati; ma di nuovo si riaffacciano giocate terrificanti che mettono a dura prova le corde vocali di Ghisellini, perché offriamo agli Azzurri un contro break da paura che li riporta, grazie al loro uomo migliore Macario (MVP della partita, 25 punti) per ben due volte a -3 (50 – 47, con parziale di 0-8) eppoi sul 56-53 a meno di un minuto dal termine: finale palpitante con coraggiosa decisione di coach Ghisellini che su quest’ultimo punteggio e possesso palla Azzurri butta nella mischia il ’97 Daniele Pozzi al posto dell’esausto Andrea Vignati che ricambia la fiducia rubando subito la palla decisiva che Tiramolla Lacca insacca con la dovuta e sua arcinota freddezza nel canestro avversario, fissando il punteggio finale sul 60-55 che ci consente sì di portare a casa la gara, ma testimonia spietatamente i nostri limiti caratteriali, su cui c’è tremendamente da lavorare.

Sia detto senza acrimonia: chi per esempio fa sì 6 assist, ma poi dalla lunetta segna 1/13è un po’ come una mucca di razza che fa il buon latte, e …azzz, innaffia quest’ultimo pisciando nel secchio: questo non è successo solo oggi e non ad un solo giocatore: il buon latte resta tale, per fare la pipì occorre solo spostarsi dal mastello…
Ulteriore occasione persa: visti troppi giocatori prendere tiri da fuori quando occorreva l’1c1 in entrata e viceversa: ma cosa dice il nostro coach da Settembre?
Ancora: rilevato gioco energetico sottocanestra, i nostri lunghi invocano: “Mi spostano!”…ma scusate, stiamo giocando a palla asimno o a basket?
Infine: Le sponde servono per lettini da campeggio o per giocare a biliardo, non per passare la palla e rinunciare all’assunzione di responsabilità principe, il tiro…potrei continuare ancora…
Comunque tutto ciò spiega perchè, pur avendolo battuto nettamente domenica scorsa, alla fase successiva del campionato ci va meritatamente Basketown, un grande gruppo, e non noi: troppi alti e bassi, troppo culto della personalità, troppe giocate per l’amico anziché per il compagno di squadra. Così non va.
Non capire che abbiamo 12 giocatori che possono comunque essere decisvi in ogni momento della gara significa rinunciare ad una potenzialità: il gruppo; e proprio chi ruba palla dopo 17 gare fra panchina e non convocazione si è fatto trovare pronto ed ha deciso la partita di oggi lo ha dimostrato: Daniele Pozzi, il nostro eroe, a cui dedico con affetto e speranza questa cronaca. Meditate gente, meditate!

20/03/2010

old voit