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Under 17 - girone A - A ranghi ridotti dopo grande prova i ragazzi di Fucci si arrendono al quotato Ebro cedendo 68-77
SAN PIO X - EBRO 68 - 77 (18-14, 30-34, 47-56)
5 falli: Mc Allister.
Arbitri: Fotso di Milano.
Il gruppo dei '95 scende in campo al Savonarola per cercare di confermare contro l'Ebro i progressi visti nel girone di ritorno, contro degli avversari forti, che si sono giocati il passaggio del turno con la Pall Milano. Sin dal primo momento coach Igifu decide di schierare i nostri con l'assetto che ha messo in crisi quasi tutti gli avversari sinora affrontati, la zona 3-2 ormai assimilata da quasi tutti i componenti del team biancoverde. E i risultati si vedono: i biancoverdi ospiti faticano ad arrivare al canestro, con Longhini che stenta a vedere la luce in cabina di regia e i nostri, di contro, tentano sempre di volare in campo aperto guidati da Manzoni che, oltre al solito apporto in fase realizzativa, si mostra più ispirato del solito nel ruolo di suggeritore. Il risultato, nonostante i problemi di falli di Riva (vera e propria punta di diamante della 3-2), è una conclusione di primo quarto avanti nel punteggio, 22-18, anche grazie ad un contributo maggiore del solito da parte di Proverbio, con difesa e falli subiti a go-go.
La seconda frazione vede inizialmente un momento di flessione degli spiottini, con Longhini che non riuscendo a trovare i compagni decide di trovare il canestro, guidando un parziale favorevole per l'Ebro coadiuvato dai rimbalzi offensivi di Anolli e Calcagno; a questo punto è +6 per gli ospiti, e si spera in una reazione casalinga. Reazione che arriva: il solito Poeta del campo Manzoni ispira come una musa il risveglio del Tasso, che da buon Goglio si era tenuto in disparte fino a quel momento, salvo raccogliere gli inviti profetici del compagno di squadra. Aggiungeteci un Proverbio in versione operaia guadagnando viaggi in lunetta molto frequenti, dimostrando che (rendendo fede al suo nome) la saggezza dei popoli è sempre importante e il risultato non può che essere un ritorno, che non vede l'aggancio ma quantomeno un -2 al riposo lungo.
Si temeva che l'essere scesi in 7 tra malanni, gite e vari, potesse essere un problema... Ed infatti è stato così. Al ritorno in campo la mancanza di cambi ed ossigeno comincia a pesare, così che, anziché operare aggancio e sorpasso, ci si ritrova di nuovo nella condizione di dover inseguire gli ospiti, con il solito Longhini che taglia a fette con i suoi penetra e scarica una zona che non funzione più, regalando punti facili al solito Anolli e anche ad un Rabuffetti accorto dalla media distanza. Spiox si aggrappa al duo formato dal Poeta e dal Tasso che si producono ancora in una serie di belle combinazioni, ma ahimè sono gli unici (letteralmente) a buttarla dentro in tutto il terzo periodo, con Proverbio che riesce giusto a pulire il campo con la lingua ormai arrivata al pavimento ed un Mariani che si autoesclude dalla partita. Alla fine del quarto è 56-47 Ebro.
Ad inizio dell'ultima frazione il Fucci Team sembra destinato a sprofondare: Goglio torna in letargo, Manzoni in debito di ossigeno finisce con il dedicarsi a composizioni troppo astratte per avere un qualche riscontro materiale, mentre l'Ebro vola grazie alla Triade Longhini-Anolli-Calcagno, che però decidono di non dare il colpo di grazia, assumendo come killer della partita Carapellese... Siamo ad un divario oltre la doppia cifra a 6 minuti dalla fine, partita morta, missione compiuta, questo pensano gli ospiti. Ma la forza di volontà degli spiottini oggi è forte per davvero e il duo Proverbio-Mariani si alza dalla panchina dopo un po' di riposo per concederne a Manzoni e Goglio: allora Tommy torna a combattere, aggiungendo anche una mano in regia e una visione di gioco che sarebbe meglio mostrasse più spesso e Max dà i pochi segnali della sua presenza in campo che si sono visti oggi. Inizia il parziale San Pio, che trova ulteriore forza dal ritorno dal riposo in panca dei soliti Manzoni e Goglio, così si ritorna sotto, -9, -7, -6... Ahimè in questa dura lotta si perde un combattente per strada, Manzoni deve abbandonare il campo di battaglia per 5 falli. Ma questo sembra non fermare l'orda biancoverde all'inizio. Ma solo all'inizio ahimè, tornati a -3 e palla in mano, la stanchezza e le ferite si fanno sentire, portando ad una serie di orrori che tranquillizzano Ebro, facendo ritrovare la freddezza al killer Carapellese, che infligge l'ultimo colpo ad un avversario risorto dalle ceneri, ma che purtroppo dovrà tornare nell'urna. C'è infine il tempo per assistere ad una tripla a fil di sirena di Longhini, che fissa il + 9 finale sul 77-68, uno scarto in realtà troppo pesante per questo coraggiosissimo Spiox.
Le considerazioni di fondo sono abbastanza semplici: buona prestazione, ma le assenze (in particolare quella di Hannibal Tornaghi) hanno pesato ed è mancata la maturità ne l'esperienza di gestire una situazione difficile in debito di ossigeno. E' andata bene? Sì. Poteva andar meglio? Certo, si può sempre fare meglio. Questo gruppo ha dimostrato di avere la capacità di non farsi mettere in piedi in testa da nessuno. Adesso ai ragazzi di Fucci tocca l'Urania, ultima partita, primi in classifica, 60 punti presi all'andata, avversario con cui sulla carta è impossibile non dico vincere, ma anche solo giocarci contro. Ma non dovevano esserlo anche CGM, San Carlo, Ebro e Pall. Milano?
18/03/2012
Il conte Vlad