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Vittoria col cuore ... in gola sulla Sanmaurese dopo essere stati sempre sotto

San Pio X - Sanmaurese Pavia  61 - 60     (12-16, 26-33, 40-45)

San Pio X: Stigliano 4, Sebastio 14, Tieghi 5, Daprati, Garavaglia 18, Casetta (88), Bernucci 8, Piccolo (88), Lavizzari 3, Trombin 9; all. Ingala, a.all. Scala.
Falli: 20+2U+2T+1B; tl: 27/41 (67%)

Sanmaurese Pavia: Benazzo A. (90) 5, Bonizzoni (88) 5, Carnevale 17, Calvi 7, Lanzarotti 4, Benazzo G. 1, Pagetti F. 15, Landini, Bogliani (88), Colucci 6; All. Bruni, a.all. Manenti.
Falli: 30+1U; TL: 16/30 (53%)

Un canestro di Garavaglia con appoggio da 1 metro su rimessa laterale effettuata a 4 decimi di secondo dalla fine ci dà la vittoria cui pochi avrebbero scommesso a 2 minuti dalla fine. Una serata che sembrava essere inesorabilmente quella del ritorno sul pianeta terra per i ragazzi biancoverdi si è così trasformata in qualcosa che difficilmente potrà essere dimenticato. Niente di epico, sia ben inteso ... ma che minaccia per le coronarie!

Se è vero che la gioia per una vittoria all’ultimo istante è enorme, è altrettanto vero che l’amarezza per gli sconfitti è colossale. Va quindi riconosciuto all’avversario l’onore di avere sfiorato (purtroppo per loro, solo sfiorato) una vittoria che nessuno avrebbe mai contestato. Va inoltre sottolineato che nessuna recriminazione è stata fatta nel dopo-partita dai pavesi che hanno incassato la botta, la durissima botta, con grande signorilità.

E pensare che Pavia ha avuto il controllo della partita per almeno 38 minuti contro un San Pio troppo sicuro di … sbrigare la pratica … agevolmente. In particolare nella prima metà partita la mano dei rossi di coach Bruni, sembrava fatata: bastava alzarla e, qualunque fosse la distanza, la palla si infilava, solo rete, nel nostro canestro.

Primo canestro per San Mauro con risposta di Sebastio dall’arco. 3-2 per il San Pio che dura una sola azione, perché Bonizzoni centra di nuovo la conclusione e porta San Mauro ad un nuovo vantaggio. Sottolineo questa fase solo perché, da quel momento in poi, il San Pio non è mai più stato avanti nel punteggio con il cronometro in movimento!

San Pio arruffato e sprecone che fatica a costruire qualcosa di buono e che va avanti a sprazzi. Nei primi 20 minuti teniamo a galla la baracca grazie a qualche iniziativa personale ed ad una percentuale del 50% ai liberi che, seppur scarsa, meglio di niente è. Da parte sua la Sanmaurese gioca con buona circolazione di palla in modo da liberare sempre un uomo al tiro dalla media e dalla lunga. Particolarmente ispirata la mano dei cecchini rossi che nel mettono 6 da 3, 7 da 2 e che marcano un solo libero sullo score. La situazione falli è piuttosto pesante per Carnevale (3 falli dopo nemmeno 10 minuti) che si deve accomodare in panca per evitare di potersi rendere utile nel finale. Nonostante il notevole vantaggio di centimetri sotto, Garavaglia, Trombin e Daprati vengono spesso tagliati fuori e il conteggio dei rimbalzi è favorevole a Pavia. Riposo sul 26-33 con gli ospiti che hanno realizzato, come detto, ben 32 punti dal campo.

Al rientro in campo la difesa dei nostri diventa convinta ed asfissiante, finalmente, anche se a maggior rischio falli. La risposta di Pavia è altrettanto virile e si va avanti a chi ne mette di più dalla lunetta. I nostri si innervosiscono non poco per alcuni contatti e cominciano a parlare e protestare più che a giocare. Il risultato è che si sommano tecnici a tecnici e che il barometro arbitrale si sposta da “tranquillo/sereno” a “severo/ti fischio tutto”. Nonostante tutto riusciamo a guadagnare un paio di punti ed andiamo ad iniziare l’ultima frazione con 5 punti di svantaggio.

Ed in un amen i 5 punti si azzerano per il primo pareggio della partita, grazie a due liberi di capitan Sebastio ed ad una bomba “anomala” (per il marcatore, non per l’ impeccabile esecuzione) di Trombin. Ma di smettere di parlare e protestare con gli arbitri non se ne parla proprio e, grazie a nuovi provvedimenti disciplinari San Mauro allunga di nuovo portandosi sul +10. Mancano poco più di 3 minuti ed anche l’irriducibile pubblico bianco verde smette di crederci, almeno a giudicare dalla tiepida reazione ad una altra bomba anomala, questa volta di Garavaglia. Tuttavia la difesa funziona, si smette finalmente di parlare e ci si concentra sul gioco. Giorgione parte in contropiede e molla l’ormai abituale schiaccione. Difendiamo duro e la Sanmaurese mostra poca freddezza dalla lunetta con percentuali veramente scarse. Pagetti mette un paio di bombe monumentali che ci ricacciano, sistematicamente, indietro. Si arriva, ad una novantina di secondi dalla fine, con uno scarto di 7 punti. Qui succede che ogni volta che andiamo avanti o è fallo o è canestro. Pur non avendo percentuali da serie A, riusciamo a rosicchiare qualche punto sugli, invece, imprecisissimi avversari (credo che nel finale abbiano fatto qualcosa di simile ad un 1/8 dalla lunetta). Mancano una dozzina di secondi dalla fine e siamo sotto di uno. Palla a Garavaglia che subisce fallo. Mancano 4 secondi e la panchina ospite chiama time out. Giorgio torna in campo con l’aria di uno che deve andare al bar a prendere il caffè.

Corto il primo …

“Dai, Giò, metti il secondo che andiamo ai supplementari!”

Laterale il secondo … la palla rimbalza larga verso la panchina pavese e viene catturata da un difensore che, purtroppo per lui, invece di mettere fine alla partita, mette un piede sulla linea. Rimessa laterale per Steve Lavizzari con 0,4 secondi sul cronometro. Lob verso il centro dove Giorgio Garavaglia prende la palla, chiude gli occhi e mette dentro …

Nel mucchio selvaggio che ne segue credo di aver rotto una spalla al malcapitato Nick Bernucci che ho tempestato di cazzottoni.

Vittoria del cuore e, diciamocelo, anche della fortuna per il San Pio. Sconfitta dalla lunetta per San Mauro. Questo derby tra santi si potrebbe sintetizzare in poche parole.

L’unico giudizio sui singoli che DEVO esprimere è quello su Garavaglia che è passato dall’essere il protagonista di una sconfitta (con i due liberi sbagliati) ad eroe della serata.

Sicut transit gloria mundi …

Pavesi double face con una prestazione micidiale al tiro nei primi 20 minuti e con una prova di sconcertante imprecisione dalla lunetta negli ultimi 3 minuti.

Arbitraggio. A mio giudizio l’arbitraggio è stato corretto. Nessuna delle decisioni che sono state prese è stata sbagliata. È chiaro che se qualcuno esagera nel parlare venga punito anche nel dedicargli qualche attenzione in più su quello che fa. Peraltro va anche riconosciuto agli arbitri di aver mantenuto la lucidità necessaria per fischiare perfettamente negli ultimi, concitatissimi, minuti della partita.

30/01/2009

spa